«Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata».
(Genesi 32.30)
Vedere Dio faccia a faccia è riconoscere il Suo volto.
Perdere il nostro volto nella forza della luce ed
essere assorbiti dal Suo volto.
Ciò che siamo svanisce in quello che Lui è,
fluendo da noi stessi coscientemente.
Volontariamente ci lasciamo andare,
coinvolti dalla Sua attrazione irresistibile.
Gesù Cristo assorbe la nostra umanità,
pur continuando ad essere umani.
Ci dona la sua divinità, circoscrivendo
i limiti della nostra natura creata.
Toglie la nostra peccaminosità
e genera in noi la Sua santità.
L'allegria dello Spirito Santo, le realizzazioni di tutta la Gloria,
si espandono raggiungendo i livelli più profondi del nostro essere.
L'oscuro del nostro essere s'illumina
e le nostre tenebre divengono luce.
Camminiamo, sì, di gloria in gloria!
Marciamo passo dopo passo, nella pienezza di colui che domandò:
“Qual è il tuo nome?”,
ci ha dato il suo nuovo Nome!
Nasciamo di nuovo. Figli di Dio, ci rallegriamo di Lui,
nella certezza della totalità del suo amore.
Ancora una volta tutta la gloria, l'onore e la maestà a Lui.
E l'immensa gratitudine di essere stati scelti c
on la sua chiamata, alla santa vocazione di essere qui!
Molto più che per noi stessi, siamo stati convocati
a servirlo e benedire a quanti si approssimano a noi.
Tu sei nato da questo sguardo luminoso,
compassionevole, coinvolgente e interamente divino.
Hai perso la tua vita, ma hai guadagnato la Sua!
«Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele,
perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto»
(Genesi 32.28).
Che Dio ti benedica.
Pr. Reuel Pereira Feitosa
Trad. Valeria Culotta