“Il Signore è pace” (Giudici 6.24)
Dopo le grandi battaglie,
i campi restavano coperti di giovani corpi agonizzanti.
Gemiti profondi salivano dalla terra,
toccavano lo spazio e sembravano ritornare in doppia porzione.
Quei moribondi aspettavano che la morte arrivasse velocemente.
Improvvisamente, si udiva una voce soave,
ma sembrava la voce di un angelo che volava al
di sopra delle disgrazie della guerra.
Cantava e cantava, restaurando la speranza
e il conforto alle vite ferocemente interrotte.
Udendo le canzoni, i moribondi potevano dare
l'ultimo sospiro e uno sguardo soave al volto angelico
di Florence Nightngale. Con un sorriso quasi morbido,
si salutavano e partivano in pace.
In mezzo ai campi coperti dal sangue della Prima Guerra Mondiale,
lei cantava i più bei inni della fede cristiana.
In mezzo al dolore, Geova- Shalom!
Dio di pace nella tribolazione, nel dolore
e nella mancanza di speranza.
“In un mondo così pieno di nulla”.
“Nella casa di mio Padre ci sono molte abitazioni”,
cantavano i nostri hippy.
In questi nostri giorni agitati, di tremende afflizioni e aspettative –
“Cosa sarà del domani?”
- il Dio della gloria risponde al suo popolo e a ogni suo servo:
“Non temere, mio servo amato,
fatti animo! Pace sia con te!” (Dn 10.19).
Pr. Reuel Pereira Feitosa
Tratto dal libro: “Io Sono –
il Nome di Dio”, pag 55 e 56
(in corso di stampa)
trad. Valeria Culotta