KADOSH - 12/06/2016

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                                                  “ IL DIO SANTO”

                                                             ( Isaia 6.4)

 

Dio è Santo. Essere santo è la natura di Dio. Abbraccia tutti gli attributi e continua su tutta la creazione.

La Rivelazione biblica ci presenta come è il Santo d'Israele. Ecco la Parola ci dice riguardo a lui:

L'Io sono era Unico.

L'io sono era il Suo Nome.

L'Io sono voleva formare un popolo.

L'Io sono non era conosciuto da loro.

L'Io sono sarebbe stato il Liberatore di questo popolo.

Ovvero, un popolo preparato e appartato da Dio.

Un popolo trasparente, chiaro e santo. Fu ciò che Lui disse a Mosè nel deserto.

Questo popolo sarebbe stato di sua proprietà esclusiva. Il popolo di Dio.

Lui lo chiamò e promise ad Abramo: Innalzare il Suo nome; formare una nazione, moltiplicare questa nazione; popoli e popoli, innumerevoli come la sabbia del mare e le stelle del cielo... (Genesi 12.1-2; 17).

Dio voleva un popolo santo, preparato e appartato per lui.

Le creature umane sono state create da Dio, il mondo e tutte le cose che esistono in lui, hanno la finalità di rincontrarsi ed essere benedette da Lui (Salmo 24.1-2).

Kadosh è il completamente Santo, dedicato a Dio totalmente.

Uomini, donne, oggetti, tempio, strumenti, utensili, tutto ciò che ha respiro, lodi e glorifichi Dio.

Il Santo è soprannaturale, ha il tocco di Dio, la luce della Sua gloria e lo splendore della Sua maestà.

Kadosh è come un sacerdote dell'Antico Testamento, camminando in mezzo al popolo, vivendo con il popolo e condividendo la benedizione di Dio con il popolo.

Kadosh è lo Spirito Santo nella vita della chiesa, trasformando il mondo, promuovendo  l'amore, la verità e la giustizia di Dio per la salvezza.

È la chiesa che non vive per se, né cerca i propri interessi e a tutto rinuncia perché è santa, pura e appartata da Dio.

Kadosh e “chol”, il santo e il profano non combinano. Chol è la profanazione, impurità, contaminazione. È pazzia. Uzia suonò nell'Arca del Signore e morì fulminato (2 Samuele 6.6);

Abiù e Nadabe introdussero fuoco strano sull'Altare e furono consumati (Levitico 10.2-3); Coré si ribellò contro Mosé, l'unto del Signore, la terra si aprì e inghiottì milioni (Numeri 26.10-11).

“Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!
Guai a quelli che si ritengono saggi
e si credono intelligenti!
Guai a quelli che sono prodi nel bere il vino,
e abili nel tagliare le bevande alcoliche;
che assolvono il malvagio per un regalo,
e privano il giusto del suo diritto!
Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia
e come la fiamma consuma l'erba secca,
così la loro radice sarà come marciume,
e il loro fiore sarà portato via come polvere,
perché hanno rifiutato la legge del SIGNORE degli eserciti,
e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele.” (Isaia 5.20-24).

La parola “Anna” indica lo zelo del Signore per la sua santità.

“Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me” (Salmo 69.9);

 

 

“Perciò, così parla il Signore, DIO:
Ora io farò tornare Giacobbe dalla deportazione
e avrò pietà di tutta la casa d'Israele,
e sarò geloso del mio santo nome” (Ezechiele 39.25).

Il Dio Santo ci chiama alla Sua Opera. Essere cristiano è essere chiamati a santità, a vivere per Dio: “Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo” “Poiché io sono il SIGNORE, il vostro Dio; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo. Non contaminate le vostre persone per mezzo di uno qualsiasi di questi animali che strisciano sulla terra” (Levitico 11.44);

poiché sta scritto:
«Siate santi, perché io sono santo». (1 Pietro 1.16).

“Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo. Allora io dissi: «Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e i miei occhi hanno visto il Re, il SIGNORE degli eserciti!» Ma uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, tolto con le molle dall'altare” (Isaia 6.4-6).

JEOVA KADOSH, benedetto sia il Santo nome del Signore!

 

                                                                         Pr. Reuel Pereira Feitosa

                                                                      Trad.Valeria Culotta