Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè».
Per questo si dice oggi:
«Al monte del SIGNORE sarà provveduto».
(Genesi 22.14)
Iavè-irè il Dio che vede e provvede.
Egli dona alla vita, la sensibilità e l'esperienza
umana alla prova imposta ad Abraamo:...(v.14).
Dio si rivela. Parla al cuore.
Il Dio Sovrano, entra nell'intimo, avanza nel subcosciente,
scuotendo con il suo Spirito il fragile spirito di quell'uomo mortale.
Elohim-Adonai pone una dichiarazione sulle sue labbra
– come quando Pietro confessò:
“Simon Pietro rispose:
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”
(Matteo 16.16).
Abraamo scoprì, silenzioso,
che Adonai-Elohim comprende le nostre necessità,
compie la sua volontà e benedice con le sue provvigioni.
A tutto ciò che vede provvede.
Ci ha donato la Terra, la vita e l'immenso privilegio
di avere comunione con Lui.
La grandezza di questo significato aumenta
in noi nella misura di questa santa comunione.
Il popolo afflitto sospirò a causa della servitù;
il Signore udì il suo gemito e rispose al suo grido
(Esodo 2.23,24).
Egli ci conosce.
Abraamo camminava silenzioso con il cuore afflitto,
l'anima addolorata, ma fiduciosa nel suo Dio.
Abraamo credette e obbedì fino ad ascoltare
il sibilare della lama nell'aria...
sotto lo sguardo stupefatto di Isacco sull'altare!
“Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male!”
(22.12).
Isacco era il suo miracolo. La Promessa viva.
Il futuro della Rivelazione, la nascita di una grande nazione,
altre nazioni che sarebbero nate,
popoli e popoli da raggiungere...
finalmente, il Messia.
- E la promessa ad Abraamo, sarebbe venuta meno sull'altare?
- Il Signore non avrebbe mai fallito.
Quando Abraamo levò gli occhi vide lì, dietro,
un montone impigliato con le corna tra i cespugli.
Lo prese e offrì un'offerta al Signore,
al posto di suo figlio Isacco (v.13).
Il Padre della Fede scoprì ciò che tanto batteva dentro lui;
nel suo grido contenuto,
nel grido soffocato della coscienza e nella lotta giusta e fiduciosa della sua anima:
c'è totale Speranza, Provvigione e Liberazione
nell'Obbedienza incondizionata!
Egli è pieno d'orgoglio, non agisce rettamente;
ma il giusto per la sua fede vivrà.
(Abacuc 2.4).
Così, esplose ai suoi occhi la visione dell'agnello,
la conferma profetica di un Nuovo e Meraviglioso
nome di Dio, che lui ancora non conosceva:
-Iavè-Irè! –
Il Signore vede e il Signore Provvede;
si dice di questo giorno fino al giorno d'oggi:
“Al monte dell'Eterno sarà provveduto!” (Genesi 22.14).
Che Dio ti benedica.
Pr. Reuel Pereira Feitosa
trad. Valeria Culotta