Io prego per loro; non prego per il mondo (Giovanni 17.9)
Cosciente che stava per arrivare la sua ora, Gesù Cristo presenta a Dio la vita dei suoi discepoli. Coperti dalla gloria del Padre, supplica per i discepoli fedeli. Il testo risveglia in noi la dolce promessa di Gesù: “...e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre...” (Giovanni 14.16). Invece di preoccuparsi del suo viaggio, si preoccupava con la permanenza dei suoi discepoli nel mondo. Sapeva che aveva bisogno di prepararli per il futuro.
“Non vi lascerò soli...” (Giovanni 14.18). Lui non ci abbandona mai (Matteo 28.20).
Egli ci garantisce la Sua presenza. Ci assicura il Suo grido al Padre. E da quel momento inizia a coprirli anche con il peso della gloria – quel coinvolgimento che abbraccia il nostro spirito con il Suo Spirito. La liberazione dello spirito umano dalla “scorza” della sua condizione per l'incontro indescrivibile con lo Spirito di Dio.
Il motivo di questa preghiera siamo noi, tu ed io. Perché siamo suoi: “...e tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro” (v.10).
Amati servi di Dio, il Signore dice letteralmente nella Sua Parola, e conferma oggi nel nostro cuore questa preghiera. Ascolta la Sua voce nell'intimo della sua anima, intercedendo adesso:
“Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi” (v.11).
Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta (v.12).
Santificali nella verità: la tua parola è verità” (v.17).
Ad ogni servo di Gesù in questo Brasile distrutto e ad altre addolorate regioni di questo pianeta, diamo la nostra vita a Gesù Cristo, in questa santa intercessione sacerdotale. Gesù lo sta facendo adesso per te, per me e la sua chiesa.
Prostriamoci insieme al peso della Sua gloria.
Che Dio ti benedica.
Pr. Reuel Pereira Feitosa
Trad. Valeria Culotta