Ma Paolo scese, si gettò su di lui e, abbracciatolo, disse: Non vi turbate, perché la sua anima è in lui Atti 20.10
Le battaglie elogiano e glorificano la vita del cristiano. Senza esse tutto sarebbe un’esperienza vuota, routine e mancanza di entusiasmo. Amo l’Opera di Dio perchè estrapola il meglio di me. E consapevole della sua trascendenza mi compete lottare come se questa fosse, ogni giorno, la mia ultima battaglia.
Il privilegio di essere così piccolo, all’ombra di un Dio così grande.
Così, come Giosuè nella valle d’Aialon, posso guardare il cielo, contemplare la luce del sole e il clarore della luna e diependere ogni momento da un nuovo clamore, più di una preghiera definita, capace di raggiungere il cuore di Dio e il mondo (Giosuè 10.12-14)
Sì viviamo la vita di piccoli esseri alla luce di grandi miracoli. Meraviglie di Dio che si susseguono, in una vera turbolenza di grazia, unzioni e meraviglie!
Il Signore arriva nel mezzo della turbolenza. Nell’occhio del ciclone, nel centro della tempesta “ Il SIGNORE cammina nell'uragano e nella tempesta,
e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi.” (Naum 1.3)
Se Lui è così vicino, potrebbe mai accadere qualcosa da temere?
Cattive previsioni appesantiscono l’umanità. Le nazioni si affliggono e i popoli si angosciano. Come sarà il domani, cosa ci aspetta?
«Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio.
Io sarò glorificato fra le nazioni,
sarò glorificato sulla terra». (Salmo 46.10)
Nei luoghi in cui sono stato ho visto abbondanza di pane, le dispense piene, i frigoriferi stracolmi di cibo, cibo nei Centri di Recupero, nei campi missionari, nelle chiese, nelle scuole, negli orfanotrofi e la tavola piena intorno ai cristiani fedeli. E come Dio ci ha dato, usando tanti e tante forme per benedirci, a quanti abbiamo benedetto a sua volta?
“Cessato il tumulto, Paolo fece chiamare i discepoli e, dopo averli esortati, li salutò e partì per la Macedonia” (Atti 20.1).
Certamente i veri servi di Dio sanno domare le tempeste.
Loro hanno il potere e l’autorità divina per gridare ai cieli e farli acquietare o per mandare pioggia abbondante! (1 Re 18.41-46)
L’Opera continua. Sebbene i tempi siano duri, anche se ci sono “spiriti ingannatori”, falsi profeti, la chiesa continua ad andare avanti.
Le Crisi non intimoriscono la Chiesa, non mettono in fuga i cristiani nè spaventano i suoi ministri. Danno luogo alla manifestazione di nuove dimensioni della fede, del potere e dell’agire soprannaturale del Signore in favore del Suo popolo.
Senza la schiavitù in Egitto, non ci sarebbe stata liberazione. Senza il giogo del Faraone, le piaghe e la liberazione non sarebbero accadute. Senza l’esercito egiziano il Mar Rosso non si sarebbe aperto. Senza la morte dei primogeniti, non avrebbero mai visto l’agnello della Pasqua e il Sangue sugli stipiti delle porte! (Esodo 12).
In questi tempi di grandi turbolenze, il Signore ci chiama a sè, ci abbraccia, ci benedice e ci fortifica. Dimentica la tempesta perchè “il giusto vivrà per fede” (Ebrei 10.38).
Che Dio ti benedica.
Pr. Reuel Pereira Feitosa
Trad.Valeria Culotta