INTERCESSIONE VITTORIOSA - 15/03/2015

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         “... Quando udii queste parole, mi misi seduto, piansi, e per molti giorni fui in grande      tristezza. Digiunai e pregai davanti al Dio del cielo...”

                                                                   (Neemia 1.4)

 

Drammatica la storia di questo uomo appassionato per il suo popolo. Il Suo cuore era ripieno di dolore nel vedere lo stato di Gerusalemme, la santa città di Dio.

Egli sentì tutta la sua miseria, povertà, abbandono e umiliazione. La sofferenza era grande nel ricordarsi che lui stesso sfruttava tanti conforti, ricchezze e onori nella corte, mentre nel suo paese  natale imperversava il dolore.

Camminò tra le ombre, inciampò nelle rovine. La città  si decomponeva. Le mura abbattute e le porte bruciate dal fuoco – indiscutibile memorandum della caduta inflitta dagli avversari.

Neemia pose la mano sul suo viso. Il suo corpo tremava. La Sua anima gemeva davanti a Dio. Sparse copiosamente le sue lacrime, chiedendo l'aiuto  del Dio dell'Altissimo.

Furono giorni e notti di battaglia. Digiuni e preghiere che mossero cieli e terra in favore della città, degli anziani  indifesi e dei giovani ancora prigionieri in un paese lontano.

Chiamò le misericordie di Dio:

 “O SIGNORE, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e fai misericordia a quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti.” (vs.5).

“Siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera che il tuo servo ti rivolge adesso, giorno e notte, per i figli d'Israele, tuoi servi, confessando i peccati dei figli d'Israele: perché abbiamo peccato contro di te; abbiamo peccato io e la casa di mio padre...”(Vs.6)

L'intercessore confessò i peccati del suo popolo, si presentò davanti a Dio pentito per tutte le malvagità commesse, la dimenticanza, l'omissione e gli affronti deliberati contro il Signore.

Dio ha udito la preghiera del suo servo.

Che gli garantì l'aiuto e la liberazione.

Gli aprì le porte e il cuore di un sovrano empio,  distante molti chilometri da Gerusalemme.

Grida al Signore, cerca il suo volto.

É questo l'unico cammino per curare le nostre ferite e Dio toccare il cuore dei nostri oppressori.

La liberazione viene dal Signore.

Ricevi la benedizione di Dio.

 

Pr. Reuel Pereira Feitosa

Trad. Valeria Culotta