GRANDE LA SUA VITTORIA
“SE SEI STATO FORTE LOTTANDO CON DIO, COME NON LO SARAI LOTTANDO CON GLI UOMINI?” (Genesi 32.30). In questi termini la versione Latina traduce il testo da cui ha origine Peniel. Più di una battaglia umana, questa battaglia è divina. Divina – Umana, della medesima natura dello stesso Signore Gesù Cristo. Dio rinnova l'uomo mentre lotta “contro” il proprio Dio.
Sembra un paradosso, una contraddizione. Ed è esattamente così. Quanto più Giacobbe si affatica nella battaglia, tanto più il Signore Dio lo vivifica, rinnovando il suo intero essere; anche se mediante terribili rotture – e con forti azioni dello Spirito che sembrano distruggerlo, ma più forte lui diventa.
Tanto che Giacobbe, esausto dalla battaglia, desidera continuare la lotta con l'Angelo, impedendogli di allontanarsi con il grido: “Non ti lascerò andare!” (Genesi 32.29).
Questa è la storica battaglia di Dio con l'uomo nella formazione di un popolo. Israele è questo popolo. Un popolo nato dalle ferite di Cristo, dal corpo distrutto sul Calvario.
La lotta di Giacobbe rispecchia il nostro combattimento quotidiano. Dimostra la nostra debolezza e, al tempo stesso, la nostra forza. Siamo forti perché siamo in Lui. Siamo forti anche, perché siamo fragili in noi stessi.
“Quando sono debole, allora sono forte” ( 2 Corinzi 12.10)
Le nostre forze vengono da Lui. E lui ci rinnova in ogni istante.
Anche se Gesù Cristo era morto e sepolto, superò la morte grazie alla risurrezione. E possiamo esclamare:
“O morte, dov'è la tua vittoria?
O morte, dov'è il tuo dardo?” (1 Corinzi 15.55).
“Siamo più che vincitori in colui che ci ha amati” (Romani 8.37)
La nostra lotta continua Faccia a Faccia, nella presenza del Signore di tutta la Terra.
Auguri un'altra volta a tutta l'Opera Peniel!
Pr. Reuel Pereira Feitosa
Trad. Valeria Culotta