…Mosè pascolava il gregge oltre il deserto… E gli apparve in una fiamma di fuoco… (Esodo 3. 1-3)
Lui camminava nel deserto. Non sapeva dove andare, e cosa fare con la sua vita. Il suo futuro si trascinava sulla sabbia, sulle pietre,portato dai passi lenti di un gregge che non era il suo (Es. 3.2).
Mosè aveva perso la sua strada.
Dentro lui palpitava un tremore, un’angustia; una voce profonda batteva nel suo cuore, qualcosa che gli sembrava di conoscere, ma senza sapere dove e quando. Un tocco profondo, forse un lontano richiamo. Una piccola fitta insistente nella sua anima. Che lui non avrebbe potuto identificare, ancora.
Ma un giorno, bruscamente, cambiò. Prese il gregge, afferrò il bastone, e gridò a gran voce a quelle pecore:
-Oh, qui. Seguitemi!
Mosè andò nell’altro lato del deserto di Madian. Fu una grande svolta. Brusca. Inaspettata. Ma lui prese con se il piccolo gregge del suocero. La giornata sembrava cambiare radicalmente, anche per le pecore. Ma Mosè seguiva verso la direzione interiore che gli toccava l’anima.
Dopotutto, cosa cercava? Dove andava? Cosa pretendeva?
Era solo un fuggitivo dell’Egitto, possibile erede al trono della figlia del Faraone. Ma, Mosè era nato nella schiavitù, primogenito di una schiava ebrea, lasciato al sapore delle acque del fiume Nilo, nella speranza di essere incontrato e salvato per caso…(Es 2.5). Ma anche in quel caso , Mosè ricevette il latte del seno di sua madre, Iochebed! (Es 2.8).
Ci sono uomini, popoli e nazioni, per i quali Dio scrive la storia a Suo modo. In realtà, loro non si adattano ai costumi abituali. Vanno al di là dell’immaginabile.
Dio aveva tracciato quel viaggio.
Al rumore delle campane e durante la marcia del gregge, Dio li portava verso spazi più grandi, ai piedi dl monte Oreb – la Montagna di Dio. Lì il Signore aveva pianificato tutto. Egli avrebbe fatto una tremenda rivelazione, e si sarebbe mostrato a quelle pecore stanche, assetate, affamate e estenuanti, tanto da seguire e ubbidire al loro Leader. Questo pastore selvaggio e ferito.
Allora, apparve il Signore! Come una fiamma di fuoco, nel mezzo di un rovo. Un rovo che ardeva, crepitava alla forza del fuoco, scossa dal vento del deserto, pendeva da un lato all’altro nell’aria; il fumo saliva fumante, ma il rovo non si consumava mai…. (Es 3.3).
Dio era lì, come oggi è qui. Lui prende il suo cuore nel palmo della sua Mano, e porta la voce alle orecchie del Monte, nel luogo dove abita il Dio di tutta la Gloria.
Che lo Spirito del Signore possa prendere in mano la tua vita. Ovunque tu stia. Conserva l’allegria, la salute, la pace, e tutte le liberazioni di Dio per te, la tua famiglia, e al Suo prezioso gregge.
Che Dio ti benedica.
Pr. Reuel Pereira Feitosa
(Questa meditazione continua la prossima settimana).
Trad. Valeria Culotta