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“Non cessate mai di pregare” (1 Tessalonicesi 5.17)

La preghiera, nella vita, negli studi e sul pulpito del predicatore deve essere una forza notevole,  impregnante, che coinvolge tutte le attività. Non deve occupare il secondo piano né deve essere un semplice rivestimento. A lui è dato di essere con il Signore “l’intera notte in preghiera”. Il predicatore, per esercitarsi nella preghiera, deve negare se stesso e guardare il suo Maestro che “la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava” (Marco 1.35).

L’ufficio del predicatore deve essere un recinto segreto, un altare, una visione e una scala di Giacobbe, affinché tutti i pensieri possano salire fino al cielo prima di dirigersi agli uomini.    Tutte le parti del sermone devono essere ventilate dalla brezza dei cieli - perché Dio si trova in quell’ufficio.

L’ esposizione, la chiarezza e la forza del sermone saranno tagliate, a meno che non abbia l’impulso potente della preghiera, in lei e attraverso lei. Il predicatore ha bisogno della preghiera, di mettere Dio nel sermone. Il predicatore ha bisogno di muovere Dio in direzione del popolo e muovere il popolo verso Dio mediante le sue parole.

Il predicatore deve avere libero accesso a Dio prima di poter accedere al popolo. Per il predicatore, il cammino aperto verso Dio è la garanzia di un cammino aperto verso il popolo.

La predicazione che raggiunge gli obbiettivi di Dio, deve nascere dalla preghiera, dal tema fino alla conclusione, trasmessa con energia e spirito di preghiera.  Germoglia e conserva con forza vitale nel cuore degli ascoltatori per le preghiere del predicatore, anche dopo essere stata udita.

Possiamo discolparci della povertà spirituale  della nostra predicazione con molte ragioni, ma la vera causa risiede nella mancanza di preghiera che anela la presenza di Dio nel potere dello Spirito Santo.

Agli uomini che considerano la preghiera come il loro principale lavoro, e dedicano ad essa il loro tempo, in accordo alla sua importanza,  Dio dà le chiavi del Suo Regno.

Mediante loro, Dio opera le Sue meraviglie spirituali in questo mondo.

              

                                E. M. BOUNDS. Poder Através da Oração. IBRB. SP, 1968. Págs 22-24

Trad. Valeria Culotta

 

 

                                                                  PREGANDO SENZA CESSARE!

 

Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava. (…)

 Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedete qui finché io abbia pregato». Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e cominciò a essere spaventato e angosciato. E disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate». Andato un po' più avanti, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell'ora passasse oltre da lui. Diceva: «Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi». Poi venne, li trovò che dormivano e disse a Pietro: «Simone! Dormi? Non sei stato capace di vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole.  E, tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano appesantiti; e non sapevano che rispondergli. In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio.

 

                                                                            MARCO 1.35; 14.32-40

                                                                               LUCA 6.12