“…Anche Rebecca alzò gli occhi, vide Isacco, saltò giù dal cammello.” (Genesi 24.64)
È dura la giornata nel deserto. Dune e dune che si susseguono, vento caldo sul viso, spiagge e calore intenso costante. Isacco abitava nelle terre del sud e arrivava stanco dal lavoro.
Dove andava il giovane figlio di Abramo, solitario camminante in cerca della “Promessa”?
Rebecca, giovane, bella e decisa, scendeva dal nord sul suo cammello, accompagnata dalle dame di compagnia. Lei aveva orecchi sensibili e ascoltava attentamente le parole del “Mandato” che era sceso in cerca di una sposa per il figlio del suo Signore (v. 24).
Più di chiunque altro, dentro il suo cuore, qualcosa attestava che lei faceva parte di questo tutto, qualcosa molto più grande di lei stessa. Lei era la figlia di una Promessa. Promessa che si sarebbe completata soltanto dentro il contesto della Rivelazione divina (vv. 37- 38).
Questo, nel frattempo, non annullava l’impetuosità, la decisione precisa e la coscienza dei propositi di Dio. Rebecca conosceva il Dio dei suoi genitori, le tradizioni del suo popolo e la storia meravigliosa di Israele.
Lei proseguiva sempre ferma, sul suo cammello. Avanti c’era una speranza inconfondibile.
Dentro il suo essere lo Spirito Santo si agitava. Indicava decisamente il nulla nel deserto, nel vuoto dello spazio, nel calore coinvolgente il punto del tocco dello Spirito Santo. Per questo lei non si confondeva.
Una promessa di Dio vale per una vita; per due; per tre, per migliaia di vite.
Rebecca era fedele alla Promessa nascosta nel profondo del suo cuore.
Quando il sole si nascondeva Isacco usciva per pregare. Aveva appreso con suo padre che tutte le speranze e le promesse si concretizzano attraverso la preghiera. Sapeva molto bene che solamente una fede cieca, sarebbe stata capace di realizzare i sogni della sua anima.
Mentre pregava, alzò gli occhi. E, in un miraggio distante, vide come il dondolare delle navi nel mare, e sentì il trottare dei cammelli nel deserto ancora avvolti nella polvere! Loro marciavano velocemente!
Anche Rebecca vide la comitiva. Lei non aveva bisogno di sapere tutto, perché il suo cuore lo sapeva già… lo riconosceva nel profumo dell’aria, nel brillare della luce e nella nuvola che si ergeva…
Così, saltò giù dal cammello (v.64), pronta per andare con Lui.
La rugiada del cielo inondava la sua anima, quando prese il suo velo, e si coprì.
-«Chi è quell'uomo che viene per la campagna incontro a noi?» Il servo rispose: «È il mio signore». Ed ella, preso il velo, si coprì.
-Questo è il mio Signore (v. 65), rispose il servo.
Lei si coprì con il suo velo di santità, della chiesa pura e senza macchia, che identifica la Sposa dell’Agnello.
-E Isacco condusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre, la prese, ed ella divenne sua moglie, ed egli l'amò. (v. 67).
Che Dio benedica la Sua chiesa.
Pr. Reuel Pereira Feitosa
Trad. Valeria Culotta